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21/08/2025

Tutela legale nel mondo del lavoro: come difendersi dal mobbing

Tutela legale nel mondo del lavoro: come difendersi dal mobbing - Blog | Maria Teresa Bergamaschi

Cos’è il mobbing, come riconoscerlo e quali strumenti legali puoi usare per tutelarti

Tutela legale nel mondo del lavoro: come difendersi dal mobbing

Cos’è il mobbing, come riconoscerlo e quali strumenti legali puoi usare per tutelarti

Il mobbing sul lavoro è una forma di violenza psicologica persistente e sistematica, messa in atto nei confronti di un lavoratore da parte di colleghi, superiori o datori di lavoro. Può assumere forme sottili, ma avere conseguenze devastanti sulla salute psico-fisica e sulla carriera della vittima.

In questo articolo vedremo:
  • Cos’è il mobbing e come si manifesta
  • Come riconoscerlo e documentarlo
  • Quali sono le tutele legali previste dall’ordinamento italiano
  • Come agire in modo efficace per farlo cessare

1. Cos’è il mobbing: definizione e caratteristiche

In Italia il mobbing non è ancora disciplinato da una norma ad hoc, ma è riconosciuto giuridicamente attraverso la giurisprudenza, che lo identifica come una condotta persecutoria sistematica messa in atto nei confronti di un lavoratore.

Elementi caratteristici del mobbing:
  • Reiterazione nel tempo (almeno 6 mesi)
  • Intenzionalità lesiva
  • Finalità di isolamento, umiliazione o esclusione
  • Danno alla salute psicofisica o alla dignità professionale
Esempi di mobbing:
  • Esclusione da riunioni e comunicazioni aziendali
  • Svalutazione costante delle competenze
  • Assegnazione di compiti inutili o eccessivi
  • Umiliazioni pubbliche
  • Minacce velate o pressioni psicologiche

2. Differenze tra mobbing verticale, orizzontale e strategico

  • Mobbing verticale: il persecutore è un superiore gerarchico (bossing)
  • Mobbing orizzontale: la persecuzione viene da colleghi dello stesso livello
  • Mobbing strategico: messo in atto dall’azienda per spingere il lavoratore alle dimissioni
Comprendere la tipologia di mobbing aiuta a definire la strategia legale più adeguata.

3. Come riconoscere il mobbing

Non sempre è facile distinguere il mobbing da semplici conflitti lavorativi. Alcuni segnali da non sottovalutare:
  • Isolamento progressivo e immotivato
  • Perdita di mansioni o demansionamento
  • Critiche continue e non costruttive
  • Cambiamenti organizzativi punitivi
  • Comparsa di ansia, insonnia, stress da lavoro correlato
Il mobbing può generare conseguenze sanitarie gravi: burnout, depressione, disturbi psicosomatici, perdita di autostima.

4. Come documentare il mobbing

La prova del mobbing spetta al lavoratore. È quindi fondamentale raccogliere documentazione concreta per poter intraprendere azioni legali.

Strumenti di documentazione:
  • Diario giornaliero delle molestie
  • Email, messaggi, ordini di servizio
  • Testimonianze di colleghi o ex colleghi
  • Certificazioni mediche e psicologiche
  • Relazioni del medico competente o del RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza)

5. Cosa fare: tutela legale contro il mobbing

Chi subisce mobbing ha a disposizione diversi strumenti giuridici per reagire.

Azioni possibili:
  • Segnalazione interna al datore di lavoro o all’ufficio risorse umane
  • Richiesta di intervento al medico competente o al servizio di prevenzione aziendale
  • Denuncia all’Ispettorato del Lavoro (ITL)
  • Ricorso al giudice del lavoro per:
    • Risarcimento danni biologici e morali
    • Reintegra nella posizione lavorativa
    • Trasferimento o risoluzione del contratto per giusta causa
In molti casi è utile affiancare un avvocato del lavoro a uno psicologo, per documentare gli effetti sulla salute e impostare un’azione congiunta.

6. Norme e riferimenti giuridici

Anche se non esiste una legge specifica sul mobbing, il fenomeno è inquadrato attraverso articoli del Codice Civile, del Codice del Lavoro e della Costituzione.

Norme applicabili:
  • Art. 2087 c.c.: obbligo di tutela dell’integrità fisica e morale del lavoratore
  • Art. 32 Cost.: diritto alla salute
  • Art. 41 Cost.: libertà dell’iniziativa economica nei limiti della dignità umana
  • Art. 2043 c.c.: responsabilità extracontrattuale per danno ingiusto
La Cassazione ha più volte riconosciuto il mobbing come condotta illecita e fonte di risarcimento danni, anche in assenza di un reato penale.

Conclusioni

Il mobbing è una forma di violenza sul lavoro che mina la dignità, la salute e la carriera delle persone. Affrontarlo non è semplice, ma è possibile. Conoscere i propri diritti e le tutele legali previste dall’ordinamento è il primo passo per reagire con lucidità e determinazione.

Se sospetti di essere vittima di mobbing o desideri una consulenza legale per valutare il tuo caso, contattami. Il mio studio può supportarti nella ricostruzione dei fatti e nell’attivazione degli strumenti più adatti a tutelare la tua salute e la tua posizione lavorativa.

Domande Frequenti

No. Puoi agire anche restando nel tuo posto di lavoro, ma in alcuni casi si può richiedere la risoluzione per giusta causa, con mantenimento del diritto alla disoccupazione.

Sì, anche se il mobbing è agito da colleghi, perché ha l’obbligo di garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.

Non esiste il reato di mobbing in senso stretto, ma alcune condotte possono rientrare in reati come maltrattamenti, lesioni, minacce o stalking.