Come contestare un licenziamento illegittimo
Guida pratica per difendere i tuoi diritti in caso di licenziamento senza giusta causa
Come contestare un licenziamento illegittimo
Guida pratica per difendere i tuoi diritti in caso di licenziamento senza giusta causaEssere licenziati è sempre un momento delicato, ma quando il licenziamento avviene senza una giustificazione valida o in violazione delle norme di legge, è possibile e doveroso contestarlo per vie legali. Il diritto del lavoro italiano offre diverse tutele al lavoratore ingiustamente allontanato, sia nel settore pubblico che privato.
In questo articolo vedremo:
- quando un licenziamento può essere considerato illegittimo,
- come contestarlo in modo tempestivo ed efficace,
- quali sono le tutele previste dalla legge,
- e quali risarcimenti si possono ottenere.
1. Cos’è un licenziamento illegittimo
Un licenziamento è illegittimo quando:- non è motivato da una giusta causa o da un giustificato motivo (oggettivo o soggettivo),
- non è comunicato formalmente per iscritto,
- è stato effettuato in violazione di diritti fondamentali del lavoratore (es. maternità, discriminazioni, ritorsione).
- Licenziamento nullo: viola un diritto costituzionale o una norma imperativa (es. licenziamento durante la gravidanza).
- Licenziamento discriminatorio: basato su sesso, razza, religione, orientamento sessuale, opinioni politiche.
- Licenziamento orale o senza forma scritta: non valido secondo l’art. 2 della Legge 604/1966.
- Licenziamento ingiustificato: senza motivi fondati o con motivi pretestuosi.
2. Quali sono le giustificazioni legittime per il datore di lavoro
Per essere valido, il licenziamento deve fondarsi su una delle seguenti motivazioni:- Giusta causa: fatti gravi che rompono il rapporto fiduciario (es. furto, insubordinazione, aggressione).
- Giustificato motivo soggettivo: inadempienze disciplinari meno gravi, ma rilevanti.
- Giustificato motivo oggettivo: motivi economici, riorganizzazione aziendale, soppressione del posto.
3. Come contestare un licenziamento illegittimo
È fondamentale agire rapidamente, seguendo le modalità previste dalla legge. Passaggi fondamentali:- Impugnazione stragiudiziale:
Va effettuata entro 60 giorni dalla ricezione della lettera di licenziamento. Si presenta per iscritto (tramite PEC, raccomandata A/R o per mano) al datore di lavoro. - Tentativo di conciliazione:
È possibile richiedere un incontro presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) per trovare un accordo extragiudiziale. - Azione giudiziale:
Se la conciliazione fallisce, si può depositare un ricorso in tribunale entro 180 giorni dall’impugnazione. Il giudice del lavoro valuterà la legittimità del licenziamento.
4. Quali sono le tutele previste dalla legge
Le conseguenze del licenziamento illegittimo variano a seconda del tipo di violazione e della dimensione dell’azienda. Tutele previste dal D.lgs. 23/2015 (Jobs Act):- Reintegra nel posto di lavoro: nei casi di nullità o insussistenza del fatto contestato (solo per licenziamenti disciplinari).
- Indennità risarcitoria: da 3 a 24 mensilità, calcolate in base all’anzianità lavorativa.
- Indennità alternativa alla reintegra: quando il lavoratore non vuole essere riassunto.
5. Cosa fare in caso di licenziamento verbale o intimidatorio
Un licenziamento non formalizzato per iscritto non ha alcun valore legale. In questi casi:- Continua a presentarti regolarmente al lavoro, documentando l’eventuale rifiuto del datore.
- Invia subito una comunicazione scritta per chiedere chiarimenti.
- Rivolgiti a un legale per formalizzare l’impugnazione.
Conclusioni
Un licenziamento illegittimo può e deve essere contestato, ma è essenziale conoscere i tuoi diritti, i tempi e le modalità corrette per agire. Ogni situazione va valutata attentamente, anche alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali.Se ritieni di aver subito un licenziamento ingiusto o vuoi verificare la legittimità della procedura, contattami. Il mio studio offre consulenza legale qualificata in materia di diritto del lavoro e tutela del lavoratore.
Domande Frequenti
Sì. La legge prevede l’alternativa tra reintegro e indennità economica, a seconda del caso e della tua volontà.
Trascorsi i termini (60 giorni per l’impugnazione, 180 per il ricorso), non sarà più possibile contestarlo legalmente.
Sì, per l’azione giudiziale è necessaria l’assistenza legale. Un avvocato può aiutarti anche nella fase stragiudiziale per evitare errori formali.